Leiner racconta la sua adozione con il singolo “Casa nostra”

Da venerdì 18 dicembre è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “Casa nostra”, il nuovo singolo di Leiner.

“Casa nostra” è un brano che nasce dalla spontanea necessità di Leiner di parlare della sua infanzia, in particolare del fatto che sia stato adottato. È una canzone che abbraccia vari generi musicali, passa dall’elettro-pop alla musica anni ‘80, con qualche influenza gospel. Il titolo stesso descrive la cosa più bella che possa essergli capitata, ovvero avere una casa, che ha potuto definire sua e avere finalmente una nuova famiglia.


Ecco la nostra intervista a Leiner.

Quanto sei stato influenzato dalle tue origini sudamericane?

Diciamo che mi sento molto italiano, non avendo molti se non alcun ricordo della mia vita in Colombia, sono ripartito da zero e ho imparato tutto qui. Tuttavia esistono lati di me che si potrebbero definire “d’oltre oceano”, lo riscontro per esempio nel mio approccio alla musica, nello specifico al ballo, oppure nel modo in parte di rapportarmi con le altre persone; si dice “mi casa es tu casa” no? ecco molte volte mi rivedo in questo spirito.

Sei ancora interessato al ballo?

Sono ancora estremamente legato al ballo, non lo pratico più costantemente poiché mi sono concentrato di più sulla “musica su cui ballare” ahahah. È una parte di me che credo non abbandonerò mai, o meglio al contrario, non mi abbandonerà. È più forte di me. In più sogno di poter cimentarmi su un palco in entrambe le discipline, canto e ballo, nel mentre preparo il fiato!!

Com’è nata “Casa Nostra”?

Casa Nostra credo nasca da un’esigenza, ovvero quella di raccontare il mio passato, nello specifico il momento della mia adozione. Nell’ultimo anno sono tornato a scrivere nuova musica, con l’unico scopo di tirare fuori ciò che sentivo dentro, e casa nostra è stata una nascita spontanea, riflettevo su quanto fossi grato di questa vita e della mia famiglia.

Hai progetti per il futuro?

Cerco di non proiettarmi troppo sul futuro, credo ci sia il rischio di perdersi ciò che si sta raccogliendo nel presente. Dico sempre di avere grandi ambizioni, fare la differenza a livello musicale per esempio, ma nel mentre continuo a crescere ed imparare per arrivare il più preparato possibile  a qualsiasi cosa mi si presenterà davanti. Resto molto ottimista e propositivo.


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