LADY UBUNTU: “NEI PRIMI ANNI ‘90” è il singolo estratto dal loro album d’esordio

 

Sono i nuovi, indiscussi pionieri del Lo-Fi italico; il loro “Piuttosto che incontrarvi farei bungee jumping” sta raccogliendo consensi unanimi al grido di That’s not entertainment


 

Nel testo di Nei primi anni ’90 c’è una buona dose di spleen da liceale e di routine scolastica. Ci  sono gli avvenimenti dell’epoca che passano sfocati sullo sfondo. Ci sono dischi di gruppi americani ascoltati in una cameretta lontano dal mondo. C’è un grave lutto. La musica è stata realizzata con l’ausilio di un pc, due programmi open source, i suoni  campionati di una chitarra acustica arrugginita e di una tastiera “improbabile”.

 

I Lady Ubuntu sono in tre e sono di Alessandria. Il loro esordio Piuttosto che incontrarvi farei bungee jumping è un disco radicalmente low fi e low budget, fatto con poco, fatto di vera attitudine punk e suoni finti, interamente realizzati utilizzando soltanto software libero, ossia programmi gratuiti e open source. Il loro motto è “That’s not entertainment!” perché non vogliono intrattenere né essere intrattenuti. I testi del gruppo sono sfoghi, riflessioni, sproloqui e invettive che passano in maniera convulsa dal pubblico al privato e dal cosmico al piccolissimo e prendono a sberle l’ascoltatore, scavando con ironia ma senza nessuna-nessuna pietà nel vivere contemporaneo.

Sono Lady Umanità (Ubuntu in lingua bantu)

Sono decisamente LO FI acid electro. Sono una punk band astratta. Sono “Slam Poetry” perché schiaffeggiano l’ascoltatore con le parole. Sono tre thirtysomething che hanno fatto un disco che più o meno si può definire rock senza suonare una sola nota.

 

Lady Ubuntu sono Francesco Lonetti, Davide Guerci e Flavio Porrati, tutti intorno ai 35 anni e tutti più o meno di Alessandria. La parola Ubuntu, che nel 2004 ha dato il nome a un sistema operativo gratuito, appartiene alla lingua bantu e in italiano può essere così tradotta: “Umanità” (nel senso di qualità umana), “Umanità verso gli altri” o addirittura “Io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti”.  Al termine fa riferimento anche un’etica o ideologia dell’Africa sub sahariana chiamata  proprio Ubuntu che, come racconta Wikipedia,  “si focalizza sulla lealtà e sulle relazioni reciproche delle persone e si basa sulla compassione”.  Lady Ubuntu sta quindi per “Lady Umanità”, “Lady Umanità verso gli altri” o al limite per “Lady Io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti”.  Potrebbe stare anche per “io sono ciò che sono per colpa di ciò che sono gli altri”.

 

LE PRIME RECENSIONI

Esordio originale … (Il Manifesto)

Costeggiano l’inascoltabilità con accattivante aplomb … (Internazionale)

Uno sfrigolio di voci  sgraziate che volano come faville impazzite su gorgoglii elettronici (XL)

 

I PRIMI LIVE

SASSOCORVARO (PESARO-URBINO) Indietiamo Festival

GENOVA     Senhor do Bonfim

GENOVA      Pop Festival

TORTONA (AL) Kilometro 0

TORINO          Baciami Stupida Party – Caffé Liber

VALENZA (AL)   Estate a Valenza- Cerio’s Bar

PESARO  Associazione “Periferica”- Circolo Arci di Villa Fastiggi         29 AGOSTO

FAENZA (RA) Supersound 29 settembre

ALESSANDRIA    Rock n Roll Club  12 OTTOBRE

ASTI Diavolo Rosso 25 OTTOBRE

OSNAGO (LC)  Loco 26 OTTOBRE

SESTO SAN GIOVANNI Spazio A  27 OTTOBRE

TORINO Centro Sociale Gabrio (con MGZ)          1 NOVEMBRE

CASALE MONFERRATO (AL)   Circolo Pantagruel   16 NOVEMBRE

 

www.facebook.com/LadyUbuntu

 

 


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Autore: laltoparlante

Ufficio stampa, promozione radio e video

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