AvA, il nuovo singolo “Adesso il capo sono io” tra moombahton e sovranismo femminile

“Adesso il capo sono io” è il titolo del secondo singolo del progetto AvA, dal 21 maggio in tutte le piattaforme digitali e su YouTube.
Se con il primo brano AvA si era presentata come la donna che “alleva squali come fossero gattini”, con il nuovo lavoro vuole sottolineare l’idea di donna emancipata estremizzando il concetto fino al “sovranismo femminile”.
Il sound moombahton che aveva già caratterizzato il primo singolo è ancora più esplicito e ridondante, “la versione coatta e spinta del reggaeton” come le piace descriverlo si sviluppa tra Hip-Hop, elettronica, tribal e latin house. La produzione firmata dalla stessa AvA e da Alessio Sbarzella evoca un sound internazionale che va per la maggiore nei club di mezzo mondo, personalizzandolo con un retrogusto italiano che rende unico questo progetto nella scena nazionale. Beat e ritmi danzerecci incorniciano un testo che racconta il concept dell’artista.
Parole dirette e a tratti ironiche sottolineano come il fatto che una donna possa essere un “capo” rappresenti ancora un elemento di sorpresa se non addirittura di scandalo. “Adesso il capo sono io, il capo è donna, oh mio dio!” con questo ritornello AvA sbeffeggia la mentalità maschilista secondo cui una donna dovrebbe ricoprire solo ruoli subordinati, e al contempo lancia un monito alle donne stesse, cercando di scuotere l’universo femminile. Piuttosto che rinchiudersi nel suo castello e ostentare i frutti della sua scalata, AvA tende una mano a tutte le belle addormentate nel bosco affinché alzino la voce (e il volume!) e vadano a prendersi quello che vogliono. A qualsiasi costo.
Il videoclip che accompagna “Adesso il capo sono io” è firmato da Adriano Giotti e nelle immagini che accompagnano il cantato di AvA è mostrato ulteriormente il pensiero dell’arista. La coppia di drag queen Karma B (già protagoniste del programma tv di Michelle Hunziker All Together Now, in onda su Canale 5) circuiscono e sottomettono la metafora del macho/maschilista concludendosi con l’uccisione della preda da parte della donna-squalo interpretata da AvA. Giochi di luci, effetti fluo e coreografie completano le scene tra i ritmi e gli accenti di “Adesso il capo sono io”.
La musica di AvA è una dichiarazione di guerra senza esclusione di colpi, dove il fine giustifica qualsiasi mezzo.


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