Al Green Movie Film Fest MAREYEURS di Matteo Raffaelli

Prod. Ocean Film, HF4

11 ottobre, ore 21.45 – Cinema L’Aquila, Via l’Aquila, 66/74– Roma.


Ingresso con sottoscrizione

In Senegal un milione e mezzo di persone vive di pesca, negli ultimi dieci anni la quantità di pesce è diminuita del 80% a causa dello sfruttamento dei mari e ogni giorno si lotta per una vita migliore, lontano dal proprio paese. Di chi è la colpa?

Dopo la presentazione internazionale al 31° FIPA di Biarritz e la vittoria del Premio Speciale della Giuria al Migranti Film Festival – assegnato da Stefania Barzini, Giuseppe Cederna, Carlo Freccero, Enrico Magrelli, Angelo Orlando, Francesca Paci, Valentina Parasecolo, Will Peyote – il documentario Mareyeurs di Matteo Raffaelli viene presentato per la prima volta a Roma l’11 ottobre presso il Cinema L’Aquila di Roma, nell’ambito del Green Movie Film Fest: tre giorni per raccontare l’incontro tra il cinema, l’ambiente e il sociale, proponendo i valori della sostenibilità.

Prodotto da Ocean Film di Francesco Congiu in collaborazione con HF4 di Marco Del Bene, Mareyeurs è un racconto attento e minuzioso di come lo stravolgimento di una filiera produttiva locale possa andare a intaccare la vita quotidiana di tutti, su scala mondiale. Ibrahima è un giovane mareyeur, intermediario tra pescatori e dirigenti delle aziende di pesca locali. Preoccupato dalla scarsità del pesce in Senegal e dalla costante diminuzione del suo reddito, matura in lui l’idea di emigrare in Europa. Troverà sul suo cammino delle persone che cercheranno di dissuaderlo e questo lo porterà a mettere in dubbio il suo progetto. Insieme alla figura di Ibrahima, ad animare e restituire al pubblico il quadro complesso di un’Africa raramente protagonista di documentari come Mareyeurs, è una costellazione di personaggi unici e reali come Mame Fotou Kaire impreditrice a capo del sistema matriarcale del commercio del pesce nella città di Saint Luis.

Dalla lotta del singolo, alla messa in crisi del sistema vitale e produttivo di un paese, dall’iper consumo del pesce, al lavoro delle donne africane, Mareyeurs è la storia, vera, di un giovane che sogna l’Europa; la storia di un sistema di commercio globalizzato che sfrutta i mari africani; la dimostrazione di quali potrebbero essere le conseguenze, in un immediato futuro, se il pesce dovesse esaurirsi in Senegal e la popolazione non potesse più considerarlo una risorsa basilare.

“Ciò che mi ha colpito di Mareyeurs” ha dichiarato Cinzia Scaffidi di Slow Food in occasione del Migranti Film Festival “è che si tratta di un documentario molto rispettoso della descrizione di quella normalità un po’ agli sgoccioli, un’economia locale piccola equilibrata sostenibile che coinvolge tantissime persone che fanno parte dell’indotto capillare. Un sistema messo in pericolo da forze potenti e impattanti che non sarebbero sostenibili da nessun punto di vista e mettono in atto un’economia violenta e arrogante contro cui in questo momento l’unica maniera di creare argine è la consapevolezza del consumo. Tutto questo con delicatezza e attenzione viene raccontato in Mareyeurs”.

 


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