Dalla Jamaica al Villaggio Globale, lo ska degli Skatalites sbarca a Roma

Non potremmo parlare di ska se gli Skatalites, nel lontano 1963, non avessero iniziato il loro lungo percorso musicale che li porta ad essere ancora oggi uno dei combo più longevi della musica jamaicana e non; la line-up dagli esordi ad oggi ha subito decine di cambiamenti (restano presenti tutt’ora due dei fondatori Lester Sterling e Doreen Shaffer), ma, questo non ha intaccato la verve e l’energia di un gruppo nato come vera e propria “all star” e che ha creato il primo vero suono jamaicano, che prende radice dal loro stesso nome, lo ska appunto. Instancabili, prolifici e seminali, dopo la reunion del 1989 non hanno mai più smesso di suonare e di infuocare l’audience di tutto il mondo con i loro show energici e i loro album che, uscita dopo uscita, hanno ridefinito gli standard del genere.
La musica degli Skatalites è senza ombra di dubbio la rappresentazione più longeva del dub, rock, ska jamaicano. Attivi dagli inizi dei ’60 il loro sound ha influenzato parecchie generazioni di artisti: ascoltando gruppi storici come The Clash, The Specials e The Police ma anche formazioni più recenti come No Doubt e Sublime è innegabile quanto queste proposte siano debitrici al sound di Lester Sterling e compagni.
Partiti come una vera e propria “all star band” (che riuniva il meglio della scena jamaicana jazz, calypso, boogie-woogie blues di inizi Anni ’50) danno alle stampe nel 1964 il loro debut album “Ska Authentic” per poi fermarsi un anno dopo. Si riuniranno e rifermeranno nuovamente tra il 1974 e il 1988.
Il 1989 segnerà la reunion definitiva e tutt’ora restano una vera istituzione dello ska mondiale portando il loro sound sui palchi più importanti di tutto il mondo; hanno all’attivo anche moltissime collaborazioni (su tutte quella con Terry Hall e U-Roy in “Never Grow Old” incluso nell’album “True Love” dei Toots and The Maytals che vince un Grammy nel 2004) e il loro singolo più famoso, “Guns of Navarone” (uscito nel 1965 per Island Record), resta tutt’ora il pezzo ska che ha venduto di più nella storia della musica.
Se poi aggiungiamo a tutto questo il fatto che i The Skatalites hanno accompagnato alcuni dei più grandi artisti jamaicani dell’epoca come Toots and The Maytals, Prince Buster e “The Wailing Wailers” con Bob Marley, Peter Tosh e Bunny Wailer ecco che la “leggenda è servita”.
Anche il loro impegno nel sociale è grande, la dimostrazione lampante è il contributo dato alla compilation di raccolta fondi per le vittime dell’ uragano Katrina (uscita nel 2007) con la canzone “Be My Guest”, scritta a quattro mani con Ben Harper che ha prestato la sua voce al pezzo. A precise domande come “quando vi fermerete?” e “come fate a continuare dopo tutto questo tempo?” le risposte sono sempre stata le stesse: mai – è l’amore per la musica e l’affetto dei nostri fan che ci spinge ad andare avanti e a guardare positivamente al futuro. Con più di venti album ufficiali, bootleg, compilation e featuring sono ancora oggi mossi da un solo motto, coniato dall’indimenticato fondatore Tommy McCook più di cinquanta anni fa e che vale ancora oggi per ogni show suonato dal leggendario combo: “We hope you enjoy listening to our music as much as we enjoy performing it for you!”.
Sul palco Doreen Shaffer (voce), Azemobo “Zem” Audu (sax), Andrae Murchison (trombone), Travis Antoine (tromba), Val Douglas (basso), Natty Frenchy (chitarra), Ken Stewart (tastiere) e Trevor “Sparrow” Thompson (batteria).
In apertura il live della formazione romana Skasso e a seguire dj set con Nembokid from Rude Roma, Fabio B, Sunny Roots, Rudie Pressure Boys e Kaya.

Mercoledì 29 marzo
dalle 19:30 alle 4:00
Villaggio Globale
Lungotevere Testaccio, 1 – Roma
Ingresso Euro 8
Infoline 3426967484



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