Giovedì 21 gennaio il trio Jazz formato da Alfredo Ferrario al clarinetto, Marco Bianchi al vibrafono e Stefano Gatti al contrabbasso, si esibirà al “Vintage” Jazz Club di Como (Via Olginati 14, ore 21.30, info: 031/4141346 – 392/8341446) per una serata interamente dedicata alla “Canzone Americana” che ha alimentato il successo di grandi interpreti e compositori. Da Billie Holiday a Bill Evans, da Lester Young a George Gershwin, da Cole Porter a Rodgers/Hart, con grande attenzione per la tradizione e la Musica Swing in particolare; i tre musicisti si cimenteranno nella rilettura dei brani più celebri con arrangiamenti originali e grande interplay.
Marco Bianchi, vibrafonista, compositore, arrangiatore, diplomato in “Strumenti a Percussione”, ha collaborato con orchestre di Musica Classica/Contemporanea, ma da ormai molti anni si è dedicato esclusivamente al Jazz collaborando con musicisti del calibro di Roberto Gatto, Massimo Nunzi, Michel Godard, Giovanni Falzone, Andrea Braido, Alfredo Ferrario e molti altri. Si è esibito in festival in Italia, Germania, Francia, Austria, Olanda e Svizzera. Marco Bianchi ha inciso oltre 45 album, il suo primo album d’esordio da leader è del 2015, si intitola “Pixel” ed è stato realizzato con Nicola Tacchi (chitarra), Roberto Piccolo (contrabbasso), Filippo Valnegri (batteria) che assieme al vibrafonista formano il “Marco Bianchi Lemon 4et”. Vincitore di premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali, tra i quali una borsa di studio per il Berlklee College di Boston (U.S.A), svolge un’intensa attività come compositore ed autore per Cartoni Animati (Italia, Francia), trasmissioni radiofoniche/televisive (Sky, Rai1, Rai2 e Rai3) ed Applicazioni per tablet e smartphone. Attualmente Marco Bianchi vive tra Como e Roma ed è il docente dei Workshop di vibrafono jazz presso il Conservatorio di Novara, Como e Lugano (Svizzera).
Alfredo Ferrario nasce a Como nel 1964 e intraprende giovanissimo gli studi classici al conservatorio di Milano rimanendo tuttavia affascinato dal mondo musicale dello Swing e tutto il Jazz classico. Nel corso degli anni, grazie al talento strumentale, viene apprezzato e richiesto nel circuito del jazz milanese; a partire dalla metà degli anni ‘80 sotto la guida di Paolo Tomelleri perfeziona le sue doti tecniche e professionali. Inizia a frequentare così le “piazze” più prestigiose del jazz tradizionale sparse in tutto il mondo, tra le quali vale la pena citare il festival americano di Sacramento, il Caveau de la Huchette e lo Slow Club diParigi, il festival di Barcellona, in diverse e ripetute occasioni in Finleia, Norvegia, Danimarca, Svezia, Olanda e Belgio oltre naturalmente ai numerosi festival italiani. In queste occasioni a modo di collaborare con artisti storici come Sammy Price e Ralph Sutton. Dotato di grande sensibilità, tecnica strumentale ed eccellente gusto jazzistico, è considerato da alcuni anni tra i migliori clarinettisti swing in circolazione in Italia. Ha costituito nel 2001, come doveroso omaggio ad un indiscusso padre storico del clarinetto swing: Benny Goodman, un proprio quintetto il “Benny rides again” con Benny Rides again with erea Dulbecco, Rossano Sportiello e Luciano Milanese. Nel 2005 vince il Premio come miglior solista del Festival Internazionale di Breda (Olea). Inoltre è invitato d’onore al invitato d’onore al Festival di Kobe (Giappone). Partecipa a trasmissioni Rai per Renzo Arbore e per Lino Patruno. E’ in formazione stabile sia nelDuccio Swingers, che nel progetto Jazzpo (jazz e Poesia), entrambi di Duccio Castelli.
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