“Incroci Sonori” il nuovo progetto live del trio formato da Tonolo, Birro e Tchakerian che intreccia elementi di musica classica e jazz senza barriere di genere, sarà protagonista del prossimo appuntamento organizzato dall’Associazione Culturale Secondo Maggio all’Auditorium Di Vittorio di Milano (Corso di P.ta Vittoria, 48) sabato 15 febbraio 2014 alle ore 17.30. Il trio è formata da Pietro Tonolo tra i più apprezzati sassofonisti attivi sulla scena jazzistica contemporanea, Paolo Birro pianista dalla solida formazione classica e Sonig Tchakerian affermata violinista di fama internazionale con al suo attivo collaborazioni prestigiose e un’importante discografia. Tre musicisti di provenienza eterogenea, in grado di cimentarsi con competenza e maestria attraverso mondi musicali diversi che fino a pochi anni fa apparivano molto distanti tra loro. Il repertorio, fatto interamente di composizioni originali, esprime una sintesi della ‘storia musicale’ dei tre artisti ed è stato creato appositamente da Stefano Bellon, Rossano Emili, Pietro Leveratto, Roberto Rossi, Roberto Soggetti, Giampaolo Casati, Riccardo Zegna e Pietro Tonolo. Musicisti compositori contemporanei, con una carriera svolta principalmente come strumentisti in ambito jazzistico, con una formazione accademica tradizionale, che hanno mantenuto un interesse e un rapporto con il repertorio “colto” e che si sono dedicati costantemente alla composizione. Spazi riservati all’improvvisazione sono ugualmente presenti in queste composizioni che attraverso la loro concezione ritmica fanno comunque intuire il background di provenienza dei loro autori. Il brano che più degli altri mantiene nel suo impianto la relazione fra struttura armonica del tema e sviluppo improvvisativo tipica della “song” jazzistica è “Canción” del trombettista ligure Giampaolo Casati. Nel trasformare per il trio una Giga pianistica di Mozart (“Gigabyte”) il trombonista Roberto Rossi lascia trasparire l’umorismo e lo spirito dissacratorio della sua Romagna. L’unico autore del gruppo a svolgere la sola attività di composizione è Stefano Bellon e lo dimostra nella sapienza della sua riarmonizzazione del celeberrimo tema dalla “Carmen” di Bizet, argutamente rinominata “Habanerian”. In “Cuna” il sassofonista perugino Rossano Emili rielabora un brano di Federico Mompou compositore catalano che presenta nel suo linguaggio armonico molte affinità con quello jazzistico contemporaneo. Ma Emili nella sua composizione, si concentra su variazioni polimetriche del motivo cullante che resta alla base del brano. In “Ventinove” (per violino solo) e nelle le sue variazioni sul tema della Follia, con il violino che dapprima protagonista e solitario passa poi a intrecciare un fitto dialogo col sassofono, affiora forse inconsciamente l’elemento autobiografico degli iniziali studi violinistici di Pietro Tonolo.
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