Walton Zed: ecco il singolo ”Tutti sotto la mia Macchina”

È il MULTIMEDIALE la scelta di WALTON ZED per anticipare il suo esordio discografico



Si tratta,in realtà,di un’anticipazione del suo primo lavoro discografico la cui uscita è  prevista per la fine del 2011. La scelta  “multimediale” è stata dettata dalla possibilità di rendere accessibile al pubblico ,in un unico supporto, la vastità delle opere,musicali e non, dell’artista. Oltre le tracce audio,infatti,il cd conterrà opere pittoriche,pittura digitale,giochi,fotoritocchi  e lavori di video- arte firmati interamente  Walton Zed. Un artista a 360 gradi quindi, il cui filone principale è quello degli anni ’20 ,anni in cui per una serie di strani eventi  Walton resta intrappolato. Ed è proprio in questi anni e più precisamente il 31 febbraio 1924,in questo giorno senza spazio e senza tempo che si impossessa del corpo di un essere umano  per fondare il “Melange noir Cabaret”, club in cui darà libero sfogo alla sua musica . “Il motore patologico dominio dell’arte”,frase estrapolata da uno dei suoi brani,evidenzia come il personaggio dell’alieno venuto dal futuro,su cui gira buona parte del progetto,sia in realtà una metafora che l’artista adotta per evidenziare la parte oscura e “alienante” di sé.

Un nome che discende dal protagonista del film “Bagliori nel buio” che si chiama appunto Trevis Walton, rapito dagli alieni, trasformato e di nuovo sulla terra come fosse l’alter ego di se stesso. Questa è la filosofia che accompagna la nascita di questo progetto e di questo nome d’arte: Walton Zed. Una doppia personalità che cerca di vivere e farsi conoscere con il solo strumento a disposizione: l’arte. Oltre questo c’è il sistema odierno, le tangibili leggi che lo governano e il concreto viverci dentro come automi senza poterne uscire. Dagli anni ’20 – anni di prime rivoluzioni, anni di pura espressione visiva e sociale – Walton Zed arriva fino ad oggi. E se dovesse scegliere una data simbolica? Beh si troverebbe nel 31 Febbraio 1024…un giorno fantasma, senza tempo e senza spazio…una data che esprime a pieno il concetto.
L’arte come immagini a cui dare colore e movimento…e al movimento associare un suono. Musica e Pittura, opere senza titolo e un viaggio dentro se stessi da tradurre al popolo terreno di oggi.
Waton Zed lavora per questo, vive per questo e in questo trova la chiave per essere nel tempo e nel mondo che vuole. Il terreno di gioco, che cerca di censurarlo chiudendosi dietro il comun pensare del gusto e del giusto, non ha armi per frenare quello che in realtà è a prescindere da chi ne parla…e da come.

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Autore: Protosound

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